indice di raffreddamento

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indice di raffreddamento

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Come in estate si parla di calore percepito anche di inverno si parla di freddo percepito, quantificato attraverso un indice definito wind chill (detto anche "indice di raffreddamento"). Esso calcola la temperatura percepita tenendo conto anche della velocità del vento. L'indice wind chill è stato utilizzato per la prima volta nel 1936 da Paul A. Siple, ricercatore nell'Antartico. Sono state proposte diverse formule per questo indice; la formula corrispondente al New Wind Chill Equivalent Temperature Chart (introdotto nel 2001 dal National Weather Service - NWS - degli USA) è la seguente:

W= 13,12 + 0,6215 T – 11,37 (V^0,16) + 0,3965 T (V^0,16)

dove W è la temperatura apparente wind chill (in °C), T è la temperatura effettiva dell'aria a 10 m di altezza (in °C), V è la velocità del vento (in km/h). La formula indicata è valida solo per velocità del vento maggiori o uguali a 1,3 metri al secondo (4,68 km/h) e per temperature effettive inferiori a 10°C.
Nella tabella allegata (formula 2001) della temperatura apparente percepita dal corpo umano in seguito all'effetto raffreddamento del vento si ottengono le seguenti categorie:
• Da 4 a -6 C°
FREDDO
impressione sgradevole
• Da -7 a -17 C°
MOLTO FREDDO
impressione molto sgradevole.
• Da -18 a -28 C°
GELIDO
Congelamento possibile. La pelle esposta può gelare in 5 minuti. Evitare l'attività all'aperto
• Da -29 a -56 C°
ESTREMAMENTE FREDDO
Congelamento probabile. La pelle esposta può gelare in un minuto. L'attività all'aperto è pericolosa
• Oltre -56 C°
GELATO
Congelamento sicuro. La pelle esposta può gelare in 30 secondi
 
 
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